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LA PAROLA AL DIRETTORE

 

 

Carissimi lettori,

eccomi a darvi il benvenuto nella nuova veste di Direttore!

Sono in redazione da due anni, e mi pento di non esserci entrata fin da subito perché gli stimoli di questa passione giornalistica sono infiniti e incredibili.

In queste righe non voglio raccontarvi la nascita, la crescita, la storia di questo magazine perché, da affezionati sostenitori fin dai nostri primi passi, immagino che non ne abbiate bisogno. Mi limiterò a cercare di farvi assaporare il clima che noi redattori abbiamo respirato durante la progettazione di questo ultimo numero di Increscendo.

La vita di una persona è caratterizzata dall’evoluzione e dalla scoperta: la stessa cosa vale per questa realtà che dal 2015 ha fatto passi da gigante: dall’impaginazione alla bellezza dell’editor, precisando però che la qualità e la ricchezza dei contenuti è stata sempre costante e continua. Ma non è un automatismo. Quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con i tanti ragazzi usciti a giugno, che avevano rappresentato l’ossatura della redazione e quindi anche il motore. Al loro posto, sono arrivate tante energie fresche dagli alunni delle nuove prime, che con grande entusiasmo hanno voluto accettare di entrare a far parte di questa sfida. Da parte mia, ho dovuto guidarli a capire cosa significhi entrare nella redazione di un giornale che è interamente nelle nostre mani: non basta venire ogni mercoledì per un’ora e mezza se non si comprende quale sia il sacrificio che sta attorno a questo meraviglioso appuntamento. Osservare la realtà, cercare notizie, farsi domande, provare a darsi qualche risposta, proporre e confrontare continuamente idee e contenuti con i compagni, accettare anche pareri diversi. Tutto questo è stato il mio compito, il mio lavoro, la mia responsabilità: fare capire l’impegno che sta alla base per arrivare alla notizia prima che si sia esaurita la sua scia e la voglia che ognuno di noi deve avere per arrivare a raccontarla fino in fondo, con onestà e rigore.

Ho raccolto il testimone affidatomi da Davide Bettoni. Un’eredità pesante ed importante per tanti aspetti, ricca di ricordi, di esperienze, di avventure che vanno attribuite ai “vecchi” redattori. Ho cercato di farne tesoro, aggiungendo, come potrete leggere dai nostri contributi, la nota di una nuova leggerezza. La leggerezza con la quale, in copertina al numero, in un disegno che appena ho visto ho sentito particolarmente vicino al mio modo di essere, l’equilibrista rimane in equilibrio sul filo d’acciaio teso nel vuoto.

All’interno delle varie rubriche troverete tante notizie e riflessioni: ricordi di scuola dei nostri nonni accanto al reportage sulla giornata dedicata all’orientamento, in un filo che unisce passato e futuro, ma anche racconti nostri di un periodo bello e tempestoso come quello dell’adolescenza, dove non è poi così difficile cadere nella rete del bullismo o cyberbullismo. Troverete esempi di Vita come quello di Padre Vittorio che dona il suo mondo per gli altri; e quello di Andrea Mariconti che ama il suo lavoro nell’ambito artistico e pittorico; o come l’intervista a Pierluigi Cremona che sostiene un punto fondamentale nella crescita di un paese: la Biblioteca; e racconti dedicati a chi non c’è più, come Nelda, indimenticata compagna d’infanzia che ci guarda sempre da lassù. Naturalmente non poteva mancare uno sguardo alla storia, da quella della nostra vita quotidiana in classe e nel tempo libero a quella con la S maiuscola: dalle esperienze vissute in classe fino alla Giornata della Memoria che abbiamo ricordato in un momento collettivo di coscienza interiore, o al percorso sulla Costituzione affrontato dai bambini della primaria, perché inizia da loro il percorso di scoperta dei diritti. Ovviamente non mancano numerosi interventi sull’emergenza ambientale, tematica da noi particolarmente sentita, e sulle varie iniziative che come scuola abbiamo messo in campo per fare anche noi qualcosa nel nostro piccolo. Anche i viaggi (scolastici ed extra) sono fonte di scoperta, di crescita, di curiosità per noi ragazzi, per conoscere non solo la geografia italiana ma tutta quella mondiale. Tra le rubriche quella più massiccia è quella dei racconti perché a noi ragazzi piace la fantasia, la novità; ci piacciono le NOSTRE storie!

Quest’anno notate qualche novità: nel menù c’è la nuova rubrica “i sindaci si raccontano”: interviste che raccolgono la voce dei primi cittadini dei quattro Comuni della nostra scuola. In esse, ponendo a tutti le stesse domande, abbiamo voluto capire che alunni fossero e come fosse la loro scuola, ma anche abbiamo voluto chiedere come immaginino il nostro futuro e quali progetti abbiano in cantiere per i prossimi anni rispetto alla nostra crescita ed istruzione. Inoltre troverete degli assaggi della prossima edizione per sottolineare il filo rosso di un lavoro di confronto e di scoperta che non ha fine e che guarda sempre avanti.

Leggeteci, dunque. Vi invitiamo, come abbiamo fatto noi nei nostri incontri di redazione, a salire sul filo d’acciaio teso nel cielo e a sfidare la paura del rischio, osando ma senza esagerare. Con consapevolezza e saggezza. In una parola, con equilibrio!

Buona lettura e a presto!

Martina Bettoni

 

P.S. Un favore grosso. Aiutateci a diffondere il nostro magazine anche attraverso il blog che, già nelle prossime settimane, cureremo con maggiore attenzione.

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