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UNA MATTINATA AL MUSEO

Venerdì 11 ottobre 2019 noi, casse seconda B di Bozzolo con la prof. Rongoni e il professor Sibra, siamo andati a visitare la mostra biennale “Don Primo Mazzolari” appena giunti davanti al palazzo dei Principi, luogo nel quale era in corso la mostra, ci siamo soffermati davanti alla targa per riflettere sul nome PINACOTECA, ovvero una raccolta di quadri provenienti da altri paesi, e su quello che avremo poi trovato all’interno.

Una volta entrati, la guida per prima cosa ci ha detto il tema della mostra ovvero “i veri pellegrini partono per poi partire veramente” ci ha illustrato il percorso dicendoci che avremmo potuto ammirare quadri, foto ed installazioni.

Le prime opere che abbiamo analizzato sono state le due installazioni che hanno vinto il primo premio: la prima era intitolata “25 scatole per i suoi silenzi” e rappresentava 21 scatole in piombo disposte disordinatamente una sull’altra. La seconda erano delle borse, sempre in piombo, ma questa volta disposte ordinatamente una davanti all’altra.

La terza installazione è stata un tavolo ricoperto da una tovaglia in piombo con al centro un panino di pietra. Più avanti c’era un’installazione che mi ha colpito particolarmente, ovvero dei medaglioni fatti con cera colorata rappresentanti l’ex voto e in alcuni di questi era presente anche una medaglietta d’ oro. Ciò che mi ha colpito è stata la tecnica: cera impastata con acrilici e inserita nel medaglione, sovrapposta da una garza e poi nuovamente da cera colorata. Siamo poi passati nella sala rappresentata da diversi quadri realizzati con tecniche diverse.

Quello che mi ha colpito è stato “il percorso del Mincio”, un quadro coperto da lacca cinese e il percorso del fiume era disegnato con la tecnica del foglio d’oro. Proseguendo siamo arrivati nella camera contenente foto artistiche che però non mi hanno appassionato molto. La sala successiva è stata quella che aveva l’opera che più di tutte ha attirato la mia attenzione. La foto di una ragazza realizzata con una tecnica strabiliante: è stata scattata la foto col filtro “negativo “, a cui è stata sovrapposta una tela di colore blu oceano e azzurra. Alla foto è stata aggiunta, solo sui vestiti della ragazza, una specie di mappa che rappresentava varie vie, strade, ferrovie e autostrade.

Questa è l’opera che sicuramente più di tutte ha mosso qualcosa dentro di me. Il significato che colto io non è stato quello propriamente quello che l’artista voleva far intendere.: da questa foto ho capito che il vero pellegrinaggio, è quello dentro di noi. La vita è un vero e proprio viaggio fisico, ma allo stesso tempo interiore e spirituale. Proprio come in un pellegrinaggio ci sono persone che resteranno vicino a noi per poco, altre che rimarranno con noi per sempre e ci aiuteranno e altre ancora che si rifiuteranno di incontrarci. Sta solo a noi decidere come trascorrere e con chi trascorrere la nostra vita. Vorrei che il mio fosse un viaggio che, se pur breve e a volte difficile da affrontare, un’esperienza meravigliosa. Spero che col tempo riuscirò a capire con chi la voglio trascorrere. Per ora mi accontento di riuscire a sopportare tutti coloro che giudicano me e ciò che faccio, ma presto renderò questo viaggio mio e di nessun altro.

Vittoria Baboni

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