UNA DRAMMATICA
"BUONA SALUTE"
Ecomafia 2019. La criminalità ambientale è in ottima salute, in continua crescita
Un video realizzato da Legambiente è l’occasione per riflettere sui reati ambientali registrati in Italia lo scorso anno.
È un nuovo invito a lottare contro chi avvelena impunemente il territorio, barattando il futuro delle nuove generazioni con il proprio profitto.
Qui di seguito sono riportate le nostre considerazioni.
ECOSISTEMA, ECOLOGIA, ECOLABEL (etichetta ecologica), ECOGESTIONE, ECI (indicatori dell’ambiente) … sono tutte parole che ormai si legano ad altre parole come ECOMAFIA, AGROMAFIA, ECOREATI ecc.
Perché solo quando c’è il pericolo, le persone si allarmano? Perché non riescono a prevenire questo pericolo? Perché esistono persone che vogliono fare del male al paese, alle altre persone, agli animali, alla natura? Non sanno che facendo questo, si distruggono da soli?
Adesso ormai tutte le scuole parlano dell’ambiente. Ma è così grave il problema del riscaldamento globale?
Si, è il problema più importante che la Terra, in questo periodo, sta affrontando.
Allora perché i giornali come prima notizia mettono la politica e magari, non è detto, inseriscono solo pochi articoli su questo argomento?
È semplice. Noi siamo superficiali. Se questo non è un pericolo nostro allora non ci
pensiamo.
Ci stiamo sbagliando. Io, in primis, faccio fatica a differenziare i rifiuti, ma non per questo non lo faccio. Il sud del nostro Paese se ne frega dell’inquinamento, della sporcizia, del riscaldamento globale. E allora tutti i rifiuti che producono dove vanno? L’immondizia va o al Nord, dove la bruciano, o in altri paesi, dove non capiscono il problema dell’inquinamento, o passa in mano all’ECOMAFIA. Questa parola si spiega da sola: ECO: ecologia ambientale e MAFIA: che comprende tutto, dai rifiuti agli indumenti, ai cibi, al lavoro. Nel 2018 sono stati individuati più di 28 000 reati ambientali che danneggiano non solo l’Italia ma tutta l’Europa. Il 45 % di questi danni è stato registrato in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In testa alla classifica degli ECOREATI ci sono quelli legati al riciclo dei rifiuti, poi quelli contro gli animali e la Fauna selvatica ed infine reati per la costruzione di edifici abusivi. Per fortuna adesso esiste la legge contro questi danni all’ambiente.
Nel 2018 è cresciuta anche l’AGROMAFIA che conta quasi 45 000 inchieste a sfavore del Made in Italy.
Insomma perché le persone sono capaci di questi atteggiamenti che feriscono tutto l’ECOSISTEMA?
Basterebbe iniziare a fare dei piccoli gesti… magari raccogliere il sacchetto o la lattina o la cartaccia che c’è per strada… o portare una borraccia al posto della bottiglia… ci proviamo anche noi?
Dal filmato visto in classe la cosa che più mi ha colpito è la cifra che le cosche mafiose ricavano dai reati ambientali: sedici miliardi di euro sono tanti. Non avevo mai sentito parlare dell’ecomafia però mi rendo conto che ci riguarda da vicino perché quotidianamente siamo a contatto con alimenti e merci che la mafia potrebbe sofisticare. Nessuno sarebbe contento se nel piatto avesse: carne di scarto unito con gelatina di sangue condita con olio alla clorofilla, pane all’amianto e segatura, formaggi scaduti e rimpastati, verdure cresciute su discariche abusive. La mafia investe i soldi nell’ ecomafia perché è meno rischioso dello spaccio di droga.
Noi nel nostro piccolo possiamo leggere le etichette degli alimenti e comprare a km0.
È lo Stato però che deve intensificare i controlli.
Martina Bettoni
Filippo Storti
Classe 3^A
scuola secondaria I grado Bozzolo