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RIPRENDIAMO IL CONTROLLO!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“La chat dell’orrore”, così è stata definita da una mamma di una vittima la “gang” formata da 25 ragazzi di cui la maggior parte minorenni e altri addirittura preadolescenti della scuola secondaria di primo grado. La compagnia è stata accusata di essersi scambiata dei video violenti, filonazisti, e di tipo pedopornografico tutto questo all’interno di un gruppo WhatsApp chiamato “THE SHOAH PARTY”.

L’indagine è partita da Siena grazie ad una denuncia di una mamma di un ragazzino di tredici anni coinvolto nella vicenda. Dopo questa denuncia sono state svolte dei controlli sequestrando dei telefoni e computer che sono stati affidati ad un consulente tecnico per realizzarne delle copie necessarie per una svolta nell’indagine giudiziaria. Da quanto è emerso dall’investigazione alcuni ragazzi sono stati aggiunti nel gruppo senza esserne a conoscenza e dopo essersi resi conto del contenuto della chat hanno abbandonato il gruppo senza nemmeno denunciare l’accaduto. Ma è mai possibile, che ancora oggi, nel 2019 accadano questi raccapriccianti episodi? A mio parere è assurdo che nessuno di questi ragazzi abbia avuto la forza di poter dire stop a questo "inferno". Nonostante tutti i discorsi e le discussioni su queste tematiche ci sono ancora persone che ci scherzano e ci ridono.

*questi ragazzini come cento iene, con i cellulari attaccati alle vene* questa frase è stata detta nella canzone del rapper romano GEMITAIZ.

Ci dovrebbe far riflettere questa frase perché descrive in maniera precisa il rapporto degli adolescenti con il telefono.

Federica Aiosa

Classe III A di BOZZOLO

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